Con queste domande sul cosiddetto "pacchetto sicurezza", entrato in vigore l'otto agosto e che introduce il reato d'immigrazione clandestina, vogliamo inaugurare il blog di Africanews.it
Un modo per interagire e sfruttare appieno tutte le potenzialità della rete. In questo caso, è soprattutto un ulteriore modo per confrontarsi su una tematica delicata come quella dell'immigrazione.
La legge15 luglio 2009, n. 94 suscita tutta una serie di domande che vorremmo sottoporre ai lettori di africanews.it, agli Italiani e agli Africani, sia a quelli che vivono in Italia, sia a coloro che ci seguono dai loro paesi:
- Secondo i principi che sono alla base della Repubblica Italiana non devono forse essere rimossi tutti gli ostacoli che discriminano le persone a causa “della loro razza, della loro fede e della loro condizione personale”?
- La condizione di “straniero irregolare” non è spesso determinata da lentezze burocratiche? E, se la risposta è sì, perché perseguire questa condizione come reato, quando il clandestino non delinque?
- Perché sono stati elevati ostacoli al ricongiungimento familiare e al matrimonio tra e con immigrati? Il nostro ordinamento non riconosce forse particolare valore alla famiglia e al matrimonio?
- Perché limitare il diritto alle cure mediche, quando il nostro ordinamento riconosce il diritto alla salute?
- Perché limitare l’accesso all’istruzione dei bambini immigrati?
- Tutti questi non sono aspetti discriminatori della legge?
- Alla base di questa legge non c’è forse una cultura xenofoba? E se così è non dovrebbe essere contrastata con i valori della cittadinanza repubblicana e con la tutela dei diritti umani?
- Noi italiani, tra cui tanti del nord-est, non siamo stati in passato emigranti, divenuti poi cittadini a pieno titolo delle nazioni in cui ci eravamo recati? Vedi ad esempio Nancy Pelosi, speaker
- La piena integrazione e l’ottenimento della cittadinanza da parte degli immigrati che contribuiscono all'economia italiana sono una minaccia o una risorsa per il sistema paese?
- I cittadini stranieri, regolari o meno, non vengono posti da questa legge in una condizione di sudditanza psicologica?
- Siamo sicuri che questa legge rende più sicuro il nostro paese?
- E’ veramente l’immigrazione clandestina la principale causa d'insicurezza o siamo stati spinti a credere ciò, anche con una pressante campagna mediatica?
- Questa legge non contribuisce ad aumentare i casi di clandestinità, con il conseguente sfruttamento degli stranieri?
- Datori di lavoro poco scrupolosi non si avvantaggerebbero così di manodopera a basso costo perché ricattabile?
- Gli stranieri che penano per regolarizzare la loro posizione non vengono esposti maggiormente ai voleri della criminalità organizzata?